Come prepararsi a un video-colloquio: alcuni consigli

Bandyer
5 min readNov 10, 2020

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Il primo colloquio di lavoro? E chi se lo scorda?

All’inizio si è sempre contenti di aver ricevuto un feedback dalle risorse umane e di intraprendere il percorso di selezione, ma poi cominciano ad assalirti dubbi, ansie e preoccupazioni: “Farò una buona impressione?” “Mi faranno domande difficili?”, “Sarò adatto per la posizione ricercata?”, ma soprattutto: “Come mi vesto?”.

Per di più, il difficile periodo che stiamo attraversando ha modificato notevolmente le modalità di svolgimento dei colloqui di lavoro, rendendoli il più delle volte effettuabili obbligatoriamente da remoto, tramite un computer e funzionalità audio-video. Questo cambiamento ha reso un po’ più complesso per i candidati comunicare e trasmettere a pieno la propria personalità, sentirsi a proprio agio e ricevere feedback più chiari da parte dei recruiters.

Ma, nonostante ciò, le modalità e i suggerimenti da tenere a mente durante un colloquio di lavoro restano più o meno sempre gli stessi. E quali sono in concreto direte voi?

Per rispondere a questa domanda abbiamo chiesto a Federica Rossi, Head of HR di Bandyer, di darci qualche consiglio per poter affrontare il più serenamente possibile un colloquio di lavoro anche da remoto.

E mi raccomando non preoccupatevi, dal primo colloquio ci siamo passati tutti e, a prescindere dall’esito, siamo ancora sani e salvi e, anzi, più pronti e preparati ad affrontare il prossimo.

1) Controlla in anticipo la tua connessione internet

Il primo consiglio è sicuramente quello di verificare di avere un device funzionante e una buona rete internet, in modo da scongiurare eventuali difficoltà di connessione e di interazione con il recruiter. Inoltre, se il video-colloquio si tiene su una piattaforma terza, che richiede lo scaricamento di un software, è buona norma provare prima la soluzione, per non mostrarsi impreparati. Qualora invece l’azienda utilizzi una soluzione cloud integrata quale Bandyer, non c’è bisogno di alcun test!

In ogni caso, però, può comunque capitare di avere problemi di connessione, quindi l’importante è mantenere la calma e il sangue freddo e non farsi prendere dal panico, perché una soluzione alternativa per effettuare il colloquio si trova sempre. L’importante però è trovarsi preparati a tale eventualità.

2) Puntualità

Un altro importante elemento da tenere a mente è sicuramente la puntualità. Una volta fissato un colloquio di lavoro, è sempre meglio presentarsi in orario, se si vuole dimostrare di avere cura del tempo dei recruiter e interesse per l’azienda. Qualora non si riuscisse a partecipare al colloquio per la data e l’orario stabilito, è sempre bene avvertire anticipatamente l’azienda, in quanto non presentarsi senza preavviso sarebbe molto poco educato e corretto e porterebbe all’esclusione immediata dalla selezione.

3) Dress code e setting

Per un colloquio di lavoro, anche se ci si trova a casa, è importante vestirsi e presentarsi in modo adeguato rispetto alla tipologia di azienda e di posizione per cui ci si è candidati. Ad esempio, per una società di consulenza, dove il dress code solitamente è piuttosto classico e sofisticato, conviene vestirsi in modo ricercato. L’importante è comunque non presentarsi poco curati, perché potrebbe essere indice di uno scarso interesse. Inoltre, prima di entrare in videochiamata è buona norma cercare di posizionarsi in un ambiente il più tranquillo e silenzioso possibile; siamo purtroppo tutti costretti a stare casa ed è facile avere interruzioni o rumori di sottofondo dati dai coinquilini. Se ciò dovesse succedere, niente panico! Siamo tutti sulla stessa barca! L’importante è scusarsi e, anzi, se si è persone disinvolte, può essere un buon momento dove mostrarsi a proprio agio e pronti a riderci su, facendo emergere un lato positivo del carattere.

4) Preparati e documentati in anticipo sull’azienda

Prima del colloquio, è sempre bene informarsi e documentarsi sull’azienda per cui vi siete candidati, poiché il recruiter molto probabilmente vorrà sondare il vostro interesse. Ovviamente, non viene richiesto un know-how approfondito a riguardo, ma è importante dimostrare che si conosce almeno il posizionamento dell’azienda e far emergere quali aspetti della filosofia aziendale, del prodotto, del settore di mercato o della posizione vi hanno spinto a proporre il CV. Un set di domande molto frequenti, sebbene non tra le mie preferite, sono per esempio: “Perché hai deciso di inviarci il tuo CV?” “Quale aspetto del nostro prodotto ti piace di più?” “Cosa ti interessa di più della posizione?”.

5) Parla delle tue passioni

Non raccontare al recruiter solo le tue esperienze formative e professionali, ma anche i tuoi hobby e i tuoi interessi. È importante, infatti, trasmettere di essere una persona poliedrica e intraprendente, in grado di dedicare tempo e attenzione a diverse attività.

Oltre alle capacità e competenze tecnico/pratiche infatti, per moltissime aziende, per esempio da noi, le soft skills sono un aspetto fondamentale della selezione. I recruiters vogliono valutare anche l’aspetto umano del candidato, in modo da capire quale può essere il fit con il resto del team. È fondamentale però essere sinceri, e mostrare la propria personalità per quello che è davvero; non fingere di essere qualcuno che non sei! Ogni elemento di una squadra porta il suo apporto e contributo in un modo del tutto personale, ogni personalità quindi può essere vincente in contesti diversi anche all’interno della stessa azienda. È importante istaurare fin da subito una relazione di sincerità e trasparenza da ambo le parte, per non promettere e poi rischiare di non mantenere.

6) Fai attenzione al linguaggio non verbale

Durante un colloquio, inoltre, non è fondamentale solamente quanto viene raccontato a parole, ma anche come ci si pone nei confronti degli interlocutori. Il linguaggio del corpo, infatti, è un elemento molto osservato dai recruiters, in quanto è indice di carattere e di personalità. L’atteggiamento e l’interesse di un candidato vengono notati e appuntati anche osservando il linguaggio non verbale: non stare sdraiati su una sedia, ma nemmeno troppo rigidi. Sii il più naturale possibile, e anche se siamo timidi bisogna sforzarsi di guardare negli occhi il proprio interlocutore. Può sembrare un suggerimento banale, ma tantissimi candidati soprattutto nei primi colloqui si fanno prendere dalla timidezza e dall’agitazione e passano il colloquio a guardare le proprie mani. Credo che sia fondamentale tenere a mente che non siamo gli unici a essere valutati durante il colloquio; anche noi stessi porteremo valore e beneficio all’azienda e quindi dobbiamo valutare se il posto offerto fa davvero per noi. Ricordarsi di questo piccolo dettaglio può fare la differenza e farci sentire più a nostro agio.

7) Fai sempre delle domande a fine colloquio

In ultimo, conviene sempre fare delle domande a fine colloquio, sia sulla posizione in oggetto che sull’azienda, in quanto contribuisce a dimostrare la vostra curiosità e il vostro interesse per quest’ultima a prescindere dall’esito della selezione. Come anticipato siamo anche noi stessi a dover valutare se l’azienda in questione può fare al caso nostro, quindi è bene smarcare qualsiasi domanda possa essere per noi dubbio o incertezza.

Infine, è buona norma non fare domande su retribuzione, ferie e permessi durante i primi step di ogni selezione; per quanto siano elementi fondamentali nella scelta di un impiego, fare queste domande può farci risultare più interessati ad una mera questione economica e non di crescita professionale e personale, ed è raro che candidati che pongono subito queste domande vengano scelti.

Se avete dubbi, chiarimenti o domande, potete contattarci all’indirizzo email: info@bandyer.com

Inoltre, se siete pronti e desiderosi di imbarcarvi in una prima o nuova esperienza lavorativa, guardate le nostre posizioni aperte sul sito: https://www.bandyer.com/work-with-us/ e mandateci la vostra candidatura!

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